Blues for Alice 2

Per chi ha già praticato la scheda denominata “Blues for Alice 1” non dovrebbe essere difficile procedere nella costruzione di questo chorus dove vengono utilizzate una varietà di frasi. La scheda numero 1, tuttavia, può essere adatta anche per chi, pur avendo una discreta tecnica strumentale, è all’inizio con l’improvvisazione. Questa invece introduce diversi elementi piuttosto evoluti. Linee guida, scale minori, sostituzione di tritono, scambio modale. Tali argomenti implicano la necessità di svolgere una analisi armonica del giro di accordi dato che se “Blues for Alice 1” poteva essere praticato in modo totalmente empirico e con l’unico scopo di condurre una prima esperienza di ciò che comporta lo spostarsi rapidamente da una tonalità all’altra, qui invece la concatenazione melodica è più accurata e le frasi, pur modulando con rigore attraverso le cadenze, mantengono una dimensione orizzontale che le riconduce coerentemente al centro tonale del brano. I materiali di supporto sono pubblicati nellascheda N1.

 

 

Blues for Alice 3

 

Un ulteriore sviluppo dello stesso giro armonico è ottenuto dimezzando la velocità. La linea melodica ora è in sedicesimi e fornisce un esempio di come utilizzare le scale bop per raddoppiare il tempo o elaborare frasi più lunghe su accordi fermi. Il livello di difficoltà è sempre inteso come intermedio ed il fraseggio è sempre molto schematico. Cio allo scopo di fornire una guida proprio per coloro che sono nuovi alla costruzione melodica del jazz e hanno bisogno di modelli stilisticamente appropriati per condensare le loro conoscenze armoniche in materiale melodico esteticamente formato. Un concetto introdotto in questo piccolo studio è l’indipendenza della linea melodica dalla scansione indicata dalle sigle. In un tempo cosi lento è più facile, infatti, incominciare rendersi conto di come le linee melodiche improvvisative contengano il proprio  ritmo armonico ben diverso dallo schematico scandire della griglia.